
Con grande entusiasmo ma soprattutto senso di responsabilità, sono felice di annunciare la mia candidatura alle prossime elezioni comunali di Arco. Una scelta voluta che segue una prima esperienza a livello provinciale, alimentando la voglia di spendere le mie competenze per un progetto di comunità. Ma anche l’ambizione di contribuire al miglioramento della nostra città, ascoltando i bisogni dei cittadini e traducendoli in azioni concrete per il bene comune.
Ho 43 anni, sono madre di due splendide bambine, gardesana doc, risiedo ad Arco da quasi vent’anni. Questa è la città in cui ho deciso di vivere e crescere assieme alla mia famiglia, per dimensione, bellezza, e qualità della vita, ma che sicuramente può e deve continuare a migliorarsi.
Pur essendo un volto nuovo sono da sempre interessata alle dinamiche politiche, perché conoscere ciò che anima il contesto in cui si vive è premessa fondamentale per essere cittadini consapevoli e propositivi. Una passione che è cresciuta nel tempo, soprattutto da quando vivo in Trentino, grazie ad un’autonomia che avvicina territorio, cittadini e istituzioni e che, se da un lato aggiunge responsabilità all’agire politico, dall’altro offre la forte consapevolezza di poter essere protagonisti attivi del proprio futuro.
Da sempre appassionata di territorio e relazioni, ho seguito un percorso -formativo prima, lavorativo poi- interamente dedicato alla professionalizzazione nel comparto turistico. Un settore che negli anni mi ha permesso di lavorare e approfondire la conoscenza con diversi ambiti del Trentino, per sviluppare progetti di valorizzazione territoriale attraverso la creazione di sinergie operative tra pubblico e privato. È questo l’approccio che vorrei portare anche in un contesto amministrativo locale, per condividere le priorità su cui lavorare e fare sistema attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati -cittadini, istituzioni e privati- affinché la democrazia e il futuro del territorio siano davvero il risultato di un processo partecipato.
- la vivibilità: Arco è una cittadina a dimensione d’uomo, per i servizi offerti, gli spazi di aggregazione (con il rinnovato Cantiere 26 e il Parco delle Braile) e le dinamiche di comunità che ancora caratterizzano le nostre frazioni
- la bellezza: l’eleganza degli edifici storici, delle ville nobiliari, la cura del verde che incornicia gli scorsi cittadini con le caratteristiche palme, le piante secolari, i fiori, il Parco Arciducale, fiore all’occhiello della nostra “città giardino”
- la storia: abbiamo la fortuna di poter raccontare un passato glorioso che ha fatto grande il nome di Arco e che ancora caratterizza il suo patrimonio culturale e architettonico
- le ricchezze naturalistiche: dall’olivaia ai castagneti in quota, dal Lago di Garda al litorale del Sarca, oggi finalmente fruibile grazie al lavoro di pulizia che lo ha restituito ai cittadini
- le ciclabili: che permettono di raggiungere diversi punti della città in via prioritaria senza mescolarsi al traffico automobilistico
- la vocazione turistica: che anima la cittadina e la rende un crocevia di culture diverse
- gli edifici fatiscenti: Quisisana, Ex stazione, Villa Elena, Ex Oratorio devono trovare una loro collocazione sinergica e destinazione d’uso per tornare ad avere un ruolo definito nel contesto urbanistico attuale e recuperare la bellezza di un tempo
- la viabilità: trovare un punto d’incontro per ridurre i pericoli stradali, contenere i flussi di passaggio dai centri storici, monitorando contestualmente gli effetti derivanti dall’apertura del tunnel Loppio-Busa con i passaggi automobilistici che graveranno in maniera significativa sul nostro territorio
- le difficoltà relative all’abitare: vivere ad Arco deve essere un’opportunità per tutti e lo sviluppo turistico del territorio non può essere un ostacolo per chi sceglie di abitare la città tutto l’anno. È necessario proporre soluzioni rinnovate per promuovere gli affitti a lungo termine, facilitare l’acquisto della prima casa e dialogare con la Provincia per supportare l’assegnazione degli alloggi disponibili
- l’incertezza sul futuro del nostro ospedale: il nosocomio è il principale riferimento per tutti gli abitanti della Busa, circa 50mila utenti, ulteriormente gravato durante la stagione estiva per un servizio che deve essere garantito anche ad ospiti e turisti. Abbiamo bisogno di una strategia definita a livello provinciale, anche attraverso l’implementazione del primo soccorso
- le opportunità perse in termini di offerta turistica: ben venga il turismo outdoor, oggi Arco è capitale mondiale dell’arrampicata e per questo conosciuta a livello internazionale, ma se vogliamo lavorare sulla destagionalizzazione dobbiamo essere in grado di proporre anche un’offerta fruibile tutto l’anno. In questo senso è fondamentale lavorare alla creazione di un vero e proprio prodotto turistico a tema culturale, mettendo in rete Museo Segantini, Castello, Casinò, dimore e ville storiche, assieme ad una degna location pensata per celebrare uno dei personaggi storici più illustri della città, il pioniere dell’aviazione italiana Gianni Caproni. Rivalutando contestualmente una nuova visione di turismo del benessere, secondo un attualizzato concept di benessere psico-fisico, in linea con il glorioso passato di “Arco Felix, città Kurort”
Una panoramica che intende essere propositiva e non certamente esaustiva; mi piacerebbe poter contare anche sul tuo sostegno per dare concretezza a questi obiettivi, ricevere nuovi stimoli e costruire insieme un futuro migliore di comunità, con impegno, trasparenza e soprattutto tanta passione per la nostra Arco.